Buon Natale e...buon menù!!!
Buon Natale e...buon menù!!!

In Sicilia, la magia del Natale incontra sempre la bontà della tavola.

Dicembre rosso e argentato. Dicembre d’aghi di pino e luci ad intermittenza. Dicembre e scambiamoci gli auguri. Il mese più atteso del calendario. 
L’atmosfera è accogliente per le strade e dentro le nostre case. 

Vestiamo a festa persino i nostri cuori. Siamo più gentili, più volenterosi di stare in compagnia. E si sa, specialmente in Sicilia, stare in compagnia ha sempre un significato intrinseco: mangiare. 

Gli scaffali e le credenze offrono ospitalità ad ogni tipo di ingrediente. Le case dei nonni, per chi ha la fortuna di poterseli godere ancora, diventano la meta preferita per le riunioni intime. E’ il sogno di ogni adulto, rivivere, nel periodo natalizio, l’atmosfera di quando si era bambini. 

I sapori, rimasti genuinamente immutati, ci aiutano in questo desiderio invernale.
Cosa mangiamo a San Vito Lo Capo, noi famiglie dal cuore grande, durante le feste?
Ci piacerebbe rispondere che a tavola non manca, nemmeno in questa occasione, il nostro amato Cuscus, che oltre a renderci  noti ovunque, ci lascia sempre pienamente soddisfatti.

Il Natale però ha un sapore diverso.
Il sapore di sughi e ricotta, di pasta frolla e polpette. Ed è soprattutto, dolce. Sovvertiamo i menù e cominciamo dalle ultime pietanze piuttosto che dalle prime.

E perciò citiamo gli amatissimi cannoli. C’è chi li fa ancora a casa. Le cialde bollenti riposano in attesa di incontrare la loro anima gemella. La ricotta, protagonista indiscussa di questo incantevole momento culinario. Lei si fa amare da tutti, adattandosi ad ogni forma. 

A quella delle cassatelle fritte, che la lasciano timidamente intravedere, dentro un intreccio di impasto a stella. Dolci e zuccherate.  Più misteriosa,  la ricotta dentro alle cassatelle in brodo di carne. I ravioloni la coprono interamente e lei rimane compressa, tra l’aroma di prezzemolo, per scomporsi soltanto assieme all’impasto. 

Altro momento goloso: le sfince, fritture dolci che se ne vanno a spasso dentro vassoi pieni di zucchero condito con cannella. Pause deliziose dei lunghi pomeriggi d’ozio e leggerezze. Non possiamo non tirare in ballo anche la croccante pignolata. Condita con miele e cosparsa di piccoli e preziosi puntini colorati. Arte a guardarla. Un connubio delizioso tra fritto e dolce. 

Il Natale da noi è rosso e predilige il sugo: dentro quel ribollire lento affondano le polpette, già fritte assieme ad un trito dolce di mandorle. Il vitello in brodo. Aromi che lo rendono unico: alloro, cannella, pepe. Quel brodo che calcoliamo in modo che avanzi per il giorno dopo. Servirà a cuocerci le patate aggrassate. 

 

Il nostro Natale ama rispettare la stagionalità e porta in tavola solo prodotti di stagione.

I carciofi tagliati a metà e fritti. I finocchi ad insalata, per alleggerire i sapori forti, mescolati all’arancia. Il broccolo in pastella, e il baccalà, immancabile nella notte del 31, fritto e in pastella anch’esso. 
Perché il  nostro Natale sa di pane fatto in casa, di domeniche a casa dei nonni e  rimane attaccato alla tradizione.
Ci piace, a noi gente del Sud, che quello che abbiamo vissuto non vada perduto.
Che il ricordo non rimanga uno scarabocchio dentro pagine sbiadite di diari giovanili. Può mancare lo scambio dei doni, invenzione più consumistica e recente di volersi bene, ma non mancherà mai una giocata a carte.
Il Natale da noi si vive tra una sfincia ed un Ambo…cantato a squarciagola. Tra il tintinnio di moneta spicciola e lo sbadiglio di qualche anziano in poltrona. Viviamolo per come è bene che sia, circondati dall’affetto di chi amiamo e dai sapori  che ci hanno cresciuti.  

Buon Menù a tutti. 

*Piera Campo

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