Dal connubio tra buon cibo, cielo azzurro e sapienti mani
Poggiai quel vecchio rastrello all'angolo del pergolato, accanto c'erano due vecchie zappe, un pico, una mazza, qualche altro arnese di campagna ormai in disuso, in alto, legati su di una trave una cartedda e due panara con dentro runca, forbici, curina e qualche semente dimenticato intriso ancora di zolfo e terra.
La vecchia sedia era sempre lì da tempo immemore, accanto agli attrezzi contadini, mi soffermai a guardarla e mi sedetti, pensai all'ulivo con la quale era stata realizzata, dopo tanto tempo ancora sonante e integro, fermo, maestoso come lo fu prima di passare per ascia.
Le iniziale sullo schienale AB erano le stesse di mio papà, a far quattro conti viveva da più di cento anni in simbiosi con la treccia di palma nana con cui era imbastita la seduta, mi accostai e ripensai quante estati avesse trascorso, quanta terra e quanto sudore avesse accolto.
La stagione ormai calda, sfiancava le membra, decisi di sedermi e guardare il mio piccolo orto.
Profumi di menta e basilico, colori di pomodori e pesche , sapori di fragole e tenerumi. Cedetti al solleone e cominciai il mio viaggio.
I miei sentieri sono quelli che portano alla vigna, alle calendule, al timo, le mie strade percorrono margini di grano e ulivi, le mie camminate sfiorano acqua azzurra e mare ancora prodico di pesci, illuminato da intensi e colorati tramonti.
Nei miei sogni sovente accorrono melanzane e zucchine, alici e scorfani, distese gialle di melone purceddu e tumminia. Ricotta e cassateddi addolciscono le mie notti.
Il nostro paniere alimentare, in questa stagione sopratutto, è ricco e vario tanto da soddisfare esigenze e capricci anche dei più esigenti. Ricche di vitamine e proteine i nostri cereali e legumi sono alla base di un'alimentazione sostenibile, sana e nutriente.
L'Olio extravergine, re incontrastato della nostra tavola, non conza solo insalate, ma è anche un toccasana per il nostro vivere.
Nelle reti dei pescatori le grasse sarde sposano il tenero finocchietto selvatico, un connubio gustoso reso ancora più salutare da maccheroni, pesce e sfarinati, per una corretta alimentazione.
Frutta e verdure in foglie apportano benessere al nostro corpo e ai nostri sensi. Fagiolina e patate oltre ad essere ottimo pasto regalano quel giusto equilibrio di elementi indispensabili, zuccheri, vitamine, proteine, per affrontare una torrida estate.
Il pesce azzurro ricco di acidi grassi essenziali inebria le tavole, spicari, sgombri, e omega 3. Il profumo di carote e mentuccia e rughetta è anche fonte di sali minerali, gelsi neri ricchi di antociani ristorano le calde sere di Giugno e fortificano le membra.
La dieta mediterranea è un connubio di buon cibo, cielo azzurro, e sapienti mani che addomesticano la natura. I nostri mangiarizzi sono la gioia dei contadini che coltivano curvi i loro campi.
Benessere è ricercare quell'orto senza nitrati, bello è quell'arancia appena raccolta, bello è vedere crescere una melanzana, bello è quando sai che stai gustando fichi e pecorino primizio del tutto privi di glifosati e insetticidi.
U stratto è le nostre nonne, i nostri ricordi. U pizzutello, pomodoro siccagno per eccellenza delle nostre terre, ahimè!! ormai quasi in disuso soppiantato dal più moderno ciliegino, sopravvive nelle calde giornate d'estate grazie alla dovizia di massaie intente a fare buttigghiatu.
Cucuzzi longhi e ghiotta di babbaluci, melanzane n'muttunate, pasta con tenerumi, pasta cu anciovi, agghia ogghiu e peperoncino, minnuli cu l'ova, manicaretti che dovremmo riscoprire, preservare e tramandare, perché la nostra storia potrà essere ancor meglio ricordata attraverso i profumi e le gioie della tavola, quella buona, quella attenta nella filiera, quella tavola piena di storie vere e di racconti che si tramandano dalla notte dei tempi.
Peppe Buffa Chef