Storie di pirati, nobildonne e tonnaroti.
Piccolo borgo di pescatori, a metà strada tra Custonaci e Trapani, Bonagia con il suo indiscutibile fascino, si trova a venti minuti da San Vito Lo Capo.
Sul suo porticciolo, che al tramonto si tinge di rosso, si affaccia il complesso dell'antica tonnara, un luogo ricco di storia e mistero.
Nel 1200 i sovrani normanni elencavano la Tonnara di Bonagia tra i beni appartenenti alla corona e concedevano ai privati la possibilità di esercitarvi la pesca del tonno dietro investitura regia.
La pesca del tonno si svolgeva da Aprile a Giugno ed era consuetudine, da parte del nuovo proprietario, quando entrava in possesso della tonnara, eseguire un rito particolare.
Entrava all’interno dell’edificio aprendo e chiudendo le porte e le finestre, salendo e scendendo le scale ed in questa maniera sanciva il reale possesso della tonnara; a volte il rito si svolgeva all’aperto, sulla riva del mare, ed in questo caso il nuovo proprietario toccava l’acqua, serrava i pugni come per afferrarla, lasciava le impronte dei piedi sul lido e prendeva nelle mani sassi e sabbia.
Oggi la tonnara, non più attiva, è stata trasformata in albergo, ma rimane in buona parte la sua fisionomia originaria.
Si può visitare il grande baglio dotato di un’ampia corte centrale su cui si affacciano vari fabbricati, quelli che un tempo erano i magazzini, le stalle, le cucine, il locale del forno e persino un mulino. In fondo alla corte c’è una chiesetta, detta del SS. Crocifisso dove un tempo il Rais era solito raccogliersi in preghiera con i suoi marinai prima di partire per la mattanza, mentre l'antica Torre, un tempo necessaria per avvistare i pirati, ospita oggi il Museo della Tonnara.
Al suo interno, attrezzi di lavoro, utensili e una mostra fotografica che racconta le varie fasi della pesca del tonno. Alla visita fanno da sottofondo i tipici canti dei pescatori, le cialome. Non perdetevi la magnifica vista sul porticciolo di Bonagia dalla terrazza della torre.
APERTO TUTTI I GIORNI dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 - Ticket 3,00
Nel 1638 la tonnara venne posta in vendita dalla regia corte e la prima proprietaria fu una trapanese, donna Caterina Stella un’abile e dinamica mercante appartenente ad una dinastia di rais.
Fu il figlio Antonino il primo barone di Bonagia e i suoi discendenti trasferitisi a Palermo, legati alle loro origini trapanesi, fecero costruire una magnifica residenza in via Alloro 50, dandovi il nome di Palazzo Bonagia.
Si tratta di un edificio, in stile rococò, a più piani che presenta un ampio scenografico scalone di marmo rosso di Castellammare incastonato in una miriade di colonne, archi e stucchi e sovrastato da una spettacolare balaustra. E’ attualmente meta di tanti turisti.
Affissa all’ingresso della imponente Torre, a pianta quadrata con base scarpata, si trova un’incisione che rimanda al 1626, anno in cui fu ristrutturata dopo essere stata distrutta dai pirati in una violenta incursione nel 1624.
“Era un lunedì di Giugno, quando intorno a mezzanotte 13 galee di corsari provenienti dall’Africa apparvero all’improvviso nel porticciolo di Bonagia. Approfittando della scarsa luminosità della luna che quella notte era nel suo ultimo quarto, arrivarono sino a ridosso della torre di guardia tempestandola con più di 200 cannonate che con un sibilo sinistro si andavano a schiantare su quelle pareti sino ad aprirne una breccia”.
In quel periodo, proprietaria della tonnara era un’altra donna: la baronessa Angela La Grua in Fardella (dal 1621 al 1627) che era la nipote di donna Laura Lanza, meglio nota come la baronessa di Carini.
La vicenda della baronessa, sorpresa in una stanza del castello di Carini in compagnia dell’amante, Ludovico Vernagallo ed uccisa dal padre con due colpi di spada è stata oggetto di molte rappesentazioni. Tra gli ospiti illustri che hanno visitato la tonnara di Bonagia va sicuramente segnalata la presenza, se pur fugace e inaspettata, di Sua Maestà Vittorio Emanuele III° Re d’Italia nel Giugno del 1922.
Nella zona circostante, la costa è ricca di piccole calette dove è possibile fare il bagno. Inoltre si possono ammirare bellissimi tramonti magari da uno dei locali che si affacciano sul porticciolo.
Tratto dalla LA TONNARA DI BONAGIA di Salvatore Grammatico.