Scorci mozzafiato per gli amanti del trekking in Sicilia
Per tutti, San Vito Lo Capo, è: mare, una spiaggia bianchissima, couscous , Riserva dello Zingaro... ma c'è anche una San Vito nascosta: la San Vito Lo Capo dei sentieri.
Abbiamo scelto una domenica d'autunno per salire su Monte Monaco, insieme agli amici del CAI di Erice, la montagna che si staglia sul golfo di San Vito Lo Capo, seguendo il sentiero 609.
Dalla spiaggia bianchissima e deserta alzo gli occhi e vedo la mia meta, la croce in alto, proprio sul pizzo di Monte Monaco.
In questo periodo San Vito Lo Capo è splendida, certe giornate non hanno nulla da invidiare all’estate. Guardo il mare azzurro, ma il cuore sta già pensando alla salita.
Mi avvio verso l’entrata del sentiero dal versante che sovrasta il paese. Nonostante non sia la prima volta che percorro questo sentiero, mi sorprendo della ripida salita che toglie il respiro ma che ci permette, dopo una manciata di minuti, di vedere il panorama sul golfo di San Vito Lo Capo.
Il Faro ci appare sulla mezza luna di terra come un piccolo bianco baluardo all’azzurro intenso del mare! Vengono alla mente ricordi di saraceni pronti ad assediare le mura di quello che oggi è il Santuario fortezza di San Vito Martire.
Saliamo velocemente, fino alla sella che precede la sommità del monte, estasiati dai colori e dai profumi che inebriano l’aria.
Lì, dopo aver spaziato all’orizzonte, vedendo monte Cofano con dietro Erice e le isole Egadi, dolcemente adagiate sul mare cristallino, risaliamo l’ultimo tratto fino alla Croce di ferro. Questa grande croce fu posta proprio sul triangolo più alto della vetta da un devoto credente ed è visibile da molto lontano.
E' li che si apre davanti a noi la vista del golfo di Castellammare dal lato opposto di San Vito. Scorgiamo in lontananza le montagne che circondano Palermo e Capo Gallo.
Il profumo del mare arriva sino a noi da cosi lontano e ci ridà energia, dopo la breve sosta, per intraprendere la discesa.
Si può tornare indietro verso San Vito Lo Capo ripercorrendo lo stesso sentiero oppure, come abbiamo scelto noi, si può scendere dal versante opposto del Monte e raggiungere l'incantevole Lago di Venere.
Leggere e inaspettate arrivano le nuvole e si rincorrono sulle nostre teste.
La bellezza dei sentieri segnati dal Cai è quella di poter seguire, in tranquillità, un percorso anche senza conoscerlo.
Ad un certo punto il pendio si fa più dolce e ci fa passare tra giardini coltivati e frutteti che un tempo venivano raggiunti a piedi dai contadini, un paesaggio magico.
Arrivati sulla strada che porta alla Riserva Naturale dello Zingaro, costeggiata da centinaia di palme nane, ci accingiamo a raggiungere la nostra nuova meta: il Lago di Venere.
Questo affascinante scorcio di costa, uno specchio di mare protetto da enormi blocchi di roccia, si può raggiungere via terra attraversando un boschetto di sugheri che ci proietta in un mondo incantato… di folletti e fate!
Il mare, dolce e tranquillo, ci invoglia a fare un piccolo tuffo, non ci facciamo pregare... è il nostro modo per salutare l'estate!
Ancora bagnati ma rinvigoriti percorriamo l’ultimo tratto del percorso che dalla costa ci riporta fino al punto di partenza!
Questo territorio magico ci permette di fare passeggiate in tutte le stagioni per godere del mare e della montagna insieme.
Un’altra domenica stupenda!
Roberta Zaccarini Fazio